A proposito dello sciopero di Wikipedia

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Ho conosciuto questa enciclopedia telematica nel "lontano" 2005, e da allora sono felice di contribuirvi regolarmente.
La sera del 4 ottobre, tentando di accedere al mio account, ho trovato (insieme ad altre migliaia di persone) il seguente messaggio:

«Cara lettrice, caro lettore, in queste ore Wikipedia in lingua italiana rischia di non poter più continuare a fornire quel servizio che nel corso degli anni ti è stato utile e che adesso, come al solito, stavi cercando. La pagina che volevi leggere esiste ed è solo nascosta, ma c'è il rischio che fra poco si sia costretti a cancellarla davvero. Negli ultimi 10 anni, Wikipedia è entrata a far parte delle abitudini di milioni di utenti della Rete in cerca di un sapere neutrale, gratuito e soprattutto libero. Una nuova e immensa enciclopedia multilingue e gratuita. Oggi, purtroppo, i pilastri di questo progetto - neutralità, libertà e verificabilità dei suoi contenuti - rischiano di essere fortemente compromessi dal comma 29 del cosiddetto DDL intercettazioni […] »

Personalmente condivido le motivazioni della protesta, vista la proposta di legge dell'obbligo per tutti i siti web di pubblicare, entro 48 ore dalla richiesta e senza alcun commento, una rettifica su qualsiasi contenuto che un richiedente giudichi lesivo della propria immagine (indipendentemente dalla veridicità delle informazioni ritenute offensive). È chiaro che tali disposizioni potrebbero portare in breve tempo la versione di Wikipedia in lingua italiana all'ingestibilità e, in ultima istanza, alla chiusura.

La vicenda però mi trova in disaccordo sulle modalità di attuazione della protesta: in particolare sono due i punti a mio avviso maggiormente controversi:

Io pertanto come utente registrato mi dissocio per ragioni formali e non sostanziali, non essendo stato edotto sulle intenzioni in fieri e non avendo avuto la possibilità di fornire alcun assenso né in merito al contenuto del comunicato, né in merito alla (grave) decisione dell'arbitraria interruzione del servizio.
Questa vicenda pone, a quasi un decennio dalla sua fondazione, il problema della governance interna di Wikipedia: ormai consolidati i meccanismi di scrittura e controllo delle voci, essa deve orientarsi all'aggiornamento della sua struttura istituzionale e del procedimento decisionale per colmare l'attuale frattura che divide la comunità degli utenti dagli amministratori del progetto, troppo spesso responsabili di decisioni non condivise.